Framework 13 AMD: Prima esperienza con Linux

31 Dec 2023

Aggiornamento 2024-01-11: Sono successe tante cose, vi consiglio di seguire i post qua.

Qualche mese fa ero interessato a trovare un sostituto al mio (precedente) ThinkPad T480, ottima macchina che in realtà non aveva davvero problemi, ma tra la CPU che iniziava a diventare un po’ lenta, il display che non era il massimo e il fatto che fosse abbastanza usurato (dato che lo avevo già preso usato), non era più all’altezza delle mie esigenze.

La mia idea iniziale era quella ovviamente di prendere un altro ThinkPad: I modelli più recenti permettevano di scegliere fra AMD e Intel, e la compatibilità con Linux era “garantita” (o almeno, così dicevano). Dopo un po’ di riflessione e di ricerca, però, sono arrivato alla conclusione che non volevo più un ThinkPad.

Perché non un ThinkPad?

Inizio con l’andare sul sito di Lenovo e farvi vedere il mio modello “ideale”, ovvero un P14s AMD con alcune modifiche: Configurazione ThinkPad P14s

Il prezzo non è neanche così tanto male, ma ci sono alcune cose che non capisco: Ad esempio, perché il display SRGB 100% deve essere opzionale? Di default Lenovo propone ancora oggi il pessimo NTSC 45%, dovendo comunque pagare 50 euro in più per un pannello che dovrebbe esserci di default, e che comunque rimane solo Full HD, quando negli stessi IdeaPad (Che dovrebbe essere la linea “peggiore”) ci sono pannelli 2K e con refresh rate maggiore. Potrei fare lo stesso discorso per la tastiera retroilluminata, la batteria che per qualche motivo di default è da 39,6 Wh, e così via. Inoltre la RAM è saldata, ma qui posso chiuderci un occhio dato che è LPDDR5X e ha una frequenza che non si può ottenere con le SO-DIMM, e il configuratore permette di arrivare fino a 64 GB, che va ben oltre quello che mi servirebbe (Quando arriverà CAMM, non giustificherò più questo punto).

La mia delusione più grande, però, è stata quando ho scoperto che Lenovo in realtà ha sempre supportato a metà Linux, nonostante tanto sbandierassero come “certificati” i propri dispositivi. Su un gruppo Telegram ho trovato l’esperienza di un utente che dopo aver preso il P16s Gen 1 (Abbastanza simile a quello che ho fatto vedere poco fa), ha dovuto fare il reso per la difficoltà nel avere un sistema stabile.

Con tutte queste cose posso dire che se Lenovo sta tentando di allontanare i clienti non “aziendali” (per fargli prendere gli IdeaPad), ci sta riuscendo benissimo.

La ricerca

Dopo lo “sfratto” dai ThinkPad, avevo bisogno quindi di trovare un altro brand. Ho valutato quindi diverse opzioni che avessero possibilmente una CPU AMD, un display decente e una buona compatibilità con Linux. Queste sono le opzioni che ho valutato inizialmente:

  • Tuxedo: Aveva in realtà un modello che mi interessava, ovvero il Pulse 14 con proprio il 7840HS che cercavo, un buon display e un supporto a Linux “ufficiale” (o almeno, dovrebbe esserlo, dato che è un brand Linux-first). Il fatto che però questi sono laptop generalmente rebrandizzati (Spesso Clevo), non mi hanno ispirato molta fiducia.
  • System76: Anche qui, un brand Linux-first, ma non avevano un modello con una CPU recente, e sopratutto non spediscono diretamente in Italia.
  • HP: Non ho mai avuto molta fiducia in HP, era disponibile il ZBook Firefly G10 sempre con il 7840HS, ma non essendoci molti feedback su Linux, ho preferito evitare.
  • Dell: Dell fa in realtà macchine abbastanza interessanti come gli XPS, e il supporto a Linux non sembra essere messo così male (a parte forse la webcam che ha driver propietari). Il problema è stata però la loro scelta di puntare su CPU Intel che scaldano veramente tanto, e leggendo esperienze online mi hanno fatto allontanare da questo brand.
  • Lenovo non-ThinkPad: Nonostante la mia delusione con i ThinkPad, Lenovo ha comunque alternative interessanti, dagli IdeaPad Pro ai Legion. La mia preoccupazione però è che qui il supporto a Linux sia ancora meno “ufficiale” rispetto ai ThinkPad, e non avrei voluto rischiare con magari il chip di turno che non ha driver compatibili (Ad esempio il famoso Everest).
  • Apple: L’hardware non è neanche così male, ma dovrei accettare di avere tutti i componenti saldati (al prezzo di Apple), e sopratutto tenere MacOS che non mi piace così tanto. È vero che esiste Asahi Linux, ma non è ancora maturo come progetto, quindi non mi va di rischiare così tanto.

Dopo essermi consultato un po’, sono infine arrivato alla conclusione di scegliere il Framework 13 AMD, che facendo una check-list, aveva tutto quello che cercavo:

  • CPU che cercavo (R7 7840U)
  • Componenti di default sensati (Display 2K, tastiera retroilluminata, batteria da 61Wh, ecc…)
  • Supporto a Linux davvero ufficiale (Il produttore fornisce guide per installare le varie distro e nel forum c’è staff che assiste gli utenti direttamente)
  • Modularità (Sostituire componenti è molto semplice, che sia dalla RAM al display, e Framework vende anche i componenti di ricambio).

L’arrivo

Ho acquistato il Framework 13 AMD (versione DIY) il 15 Novembre 2023: l’ho configurato con il Ryzen 7 7840U, nessuna RAM/SSD di default, e ho scelto 2 USB-C, 1 USB-A e 1 HDMI come porte di espansione. Me lo hanno spedito il 11 Dicembre, e mi è arrivato il 18 Dicembre (c’era stato un disguido con Fedex dato che avevano sbagliato l’indirzzo di consegna).

Framework 13 smontato

(Per i curiosi degli altri componenti, l’SSD è un SK Hynix P41 Platinum da 2TB, la RAM è la Kingston Impact 16x2 5600Mhz CL40)

Dalla scatola arriva il laptop, l’input cover con la tastiera che ha il layout selezionato, il bezel del display (ho preso quello nero), un cacciavite, le porte di espansione, e eventualmente la RAM e l’SSD se li avete presi.

Montare il laptop è semplice, Framework fornisce una guida che spiega come fare, e in 5 minuti si può fare tutto. Dopo averlo acceso, ho installato subito Fedora 39, che è la distro che usavo già nel ThinkPad e nel mio desktop.

Prime impressioni

Framework 13

Come ho già detto, arrivo da un ThinkPad T480 nemmeno così tanto configurato bene, quindi chi ha usato un dispositivo più recente potrebbe avere un’esperienza diversa.

Il laptop è costruito molto bene, e nonostante la sua modularità rimane comunque molto solido. Il display è ottimo sopratutto rispetto a quello del T480 che si vedeva male anche con il minimo riflesso. La tastiera è comunque molto valida rispetto al T480 (anche se mi mancheranno cose come le freccette full-size), e il trackpad almeno per me funziona bene e ha una dimensione giusta, nonostante da altre parti avessi letto esperienze opposto.

Le performance del Ryzen 7 7840U per ora si sono dimostrare ottime. Non ho avuto ancora troppo modo di stressare la sua GPU integrata, la 780M, ma l’ho testata su un paio di giochi e con Yuzu, e non mi ha dato problemi.

La mia esperienza con Linux

Ma la tanto promessa compatibilità con Linux? Beh… C’è, ma non è perfetto, e non è colpa di Framework.

Dopo l’installazione di Fedora, la prima cosa che ho notato è che il display si vedeva piccolissimo, e questo è perché in realtà GNOME non ha ancora il supporto “ufficiale” allo scaling frazionario. È possibile attivarlo eseguendo un comando, ma non è perfetto e le applicazioni che girano ancora con X11 si vedono tutte sfocate.

La mattina dopo, ho ripreso il sistema e ho visto che dal 80% di batteria mi è sceso a quasi al 50%, cioè circa 4% all’ora perso lasciandolo in sospensione. Purtroppo questo è a causa del famoso Windows Modern Standby, che ha affetto anche Linux in quanto lo sleep S3 è stato completamente rimosso dalle CPU più nuove. Ho tentato di riattivarlo facendo patch al DSDT, ma non ha avuto il risultato sperato (il sistema non si risveglia). Al momento sono riuscito a scendere a circa 1% all’ora di batteria in sospensione attivando un parametro kernel, che è sicuramente meglio, ma lontano dal mio T480. Per il momento ho attivato l’ibernazione e impostata quando viene chiusa la lid, che almeno mi permette di non perdere batteria.

Per cercare di ottimizzare la batteria ho utilizzato un rebuild di power-profiles-daemon che include una MR che permette di modificare in automatico lo stato di alimentazione del nuovo pstate AMD (a breve potrebbe venire accettata, quindi potreste in questo momento non avere il bisogno di utilizzarla), che mi ha permesso di scendere a un consumo di circa 3.3W in idle e 6-7W con un utilizzo leggero. Molti suggeriscono di utilizzare TLP, ma secondo Framework è meglio evitarlo in quanto può avere problemi con la sospensione, quindi non ho fatto test con questo per ora.

Volevo anche configurare il lettore di impronte: ufficialmente Framework segnala che è supportato, ma è richiesto prima l’aggiornamento del firmware del lettore. In effetti io non ero in grado di utilizzarlo dalle impostazioni di GNOME, quindi ho seguito quello che era spiegato nelle guide. Alla fine per me è stato efficace creare una macchina virtuale di Windows e fare passthrough USB del lettore, poi installare i driver che mi hanno sistemato completamente il problema.

Ci sono anche altre piccolezze, come il microfono che gracchia perchè su Linux ha un gain molto più alto (sistemabile tenendolo basso), consumo maggiore di batteria se si usa hardware decoding per i video rispetto al software decoding (issue qua) e lag del sistema brevemente quando viene ripreso dalla sospensione (a quanto pare è un problema generale sulle CPU AMD).

Queste cose sono quasi sicuramente risolvibili e non sono in realtà una colpa diretta del produttore, ma più problemi generali delle nuove CPU che non hanno driver implementati correttamente, quindi sono fiduciso che Framework e/o AMD riescano a trovare una soluzione eventualmente.

“Ma perché non usi semplicemente Windows?” Ho provato ad installarlo su questa macchina, ma non riesco semplicemente a trovarmi di utilizzarlo, sopratutto con Windows 11 che ha iniziato ad avere applicazioni di sistema veramente orrende e lente. Fedora e GNOME su questo dispositivo girano splendidamente, e le gesture anche se forse troppo veloci ad esempio su Firefox, funzionano comunque parecchio bene.

Conclusioni

Il Framework 13 è un laptop davvero interessante su molti aspetti, e per chi vuole semplicemente avere produttività il più possibile, penso che questa sia una delle migliori macchine che possiate comprare se avete i soldi.

Non avevo rivelato prima il prezzo, ma questo Framework 13 non è dei più economici: la configurazione che ho scelto è venuta 1419€, e in più ho dovuto poi aggiungerci altri 300 euro tra RAM e SSD, facendo salire il totale quindi a 1719€. È sicuramente meno di quanto Apple potrebbe chiedervi con un MacBook Air potenziato, ma anche di più di quel ThinkPad P14s che avevo mostrato in precedenza che penso sia più comparabile.

Considerando questo, se volete utilizzare Linux, siate anche consapevoli che per ora siete lontani da avere una esperienza “rock-solid”, e vi conviene piuttosto prendere un laptop più vecchio come un ThinkPad T440p (Potete anche metterci Libreboot!) se non volete avere problemi. Chi invece è disposto ad incorrere nella fase di early-adopter almeno inizialmente, questo è probabilmente uno dei migliori laptop che potete comprare in assoluto al momento. Pensate che stanno pure lavorando per portare Coreboot su questo dispositivo, quindi la situazione può solo migliorare!

Chi è interessato al modello da 16 pollici, sappiate che Framework non ha dimenticato nemmeno qua il supporto Linux! anzi tra i motivi di un ritardo precedente, hanno elencato dei problemi con la scheda video dedicata.

Spero che Framework possa continuare a lungo con questa strategia, per ora hanno mantenuto perfettamente la loro promessa di modularità insieme alla loro trasparenza di quello che succede dietro alle quinte.